Dr. Gino Salvatore Galiffa
Specializzato in odontostomatologia e protesi dentaria
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Storia della Sindrome da Decubito Mandibolare

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Da me descritta in un articolo pubblicato dalla rivista Dental Cadmos nel N. 3 del 1992 pag.64, ha origini molto lontane.
Praticamente inizia con la mia iscrizione alla specializzazione in Odontostomatologia nell'anno 1961. Il compianto professore Martignoni ci parlava di occlusione e di centro muscolare, ci mostrava con orgoglio il suo articolatore, lo Stuart.
Nei primi anni di professione, risolte le altre difficoltà, mi cimentavo con gli articolatori ma spesso i risultati e la soddisfazione dei pazienti non erano pari al mio faticoso impegno.

Negli anni mi sono reso conto che tutti i professionisti odontostomatologi hanno pazienti difficili che non guariscono mai: disturbi all'articolazione della mascella con click e dolori che non scompaiono, nonostante le molte terapie; malattia parodontale che recidiva nonostante appropriate terapie e igiene accurata, manufatti protesici costruiti a regola d'arte con articolatori ed arco facciale che non soddisfano i sofferenti.
Il senso di frustrazione per i mancati successi certi e duraturi mi hanno stimolato nella ricerca del perché.
Ho fatto masters di gnatologia in Italia, Germania, Usa per cercare di capire meglio, per allontanare il senso di colpa.

Ogni maestro aveva la sua teoria , ogni teoria prevedeva una serie di metodologie, di terapie, di bite, di medicine che non erano efficaci in tutti i casi.
Quando ho cominciato a soffrire anche io di malattia parodontale, difficoltà ad aprire la bocca, dolori cervicali ma soprattutto lombari, sono stato ancor più stimolato a cercare di capire perché i miei denti si usuravano, ma soprattutto perché avevo foruncoli sulla cute del viso che non guarivano mai nonostante le terapie antibiotiche.
Una notte mentre stentavo a prendere sonno, miracolosamente e con molta fortuna mi venne il dubbio che la mia posizione nel letto potesse essere la causa di tutti i miei mali.
Avevo l'abitudine di dormire a pancia sotto da sempre. Il giorno dopo in ospedale fu ricoverato nel mio reparto un paziente con la diagnosi di sospetto tetano, perché non riusciva ad aprire la bocca, aveva uno spasmo di tutti i muscoli masticatori.
Mi colpì il fatto che aveva l'abitudine di dormire a pancia sotto con le mani sotto il mento.
Da quel giorno cominciai ad osservare i pazienti con un occhio diverso, soprattutto cominciai a chiedere a tutti la posizione che assumevano durante i momenti di relax, ma soprattutto durante il sonno.
La sorpresa fu grande quando realizzai che i famosi pazienti difficili, con disturbi che non guarivano mai, erano tutte persone che dormivano facendo gravare il peso di parte del corpo sulla mandibola.

Per questo motivo cominciai a consigliare di cambiare modo di dormire e di assumere posizioni corrette anche durante il giorno. La sorpresa fu più grande quando verificai che tutti quelli che correggevano la posizione guarivano senza recidive e spesso senza alcuna terapia.
I pazienti stessi mi riferivano della scomparsa di alcuni disturbi misteriosi come ronzii, sensazione di instabilità, dolori lombari, sanguinamento delle gengive, foruncoli dalla faccia, l'abitudine di digrignare i denti durante la notte, oltre che cefalea e difficoltà ad aprire la bocca.

Dagli inizi degli anni 90 sino ad oggi, ho raccolto migliaia di testimonianze di pazienti guariti senza alcuna terapia soltanto cambiando la posizione di decubito ed eliminando alcune abitudini viziate durante il giorno.
Per il fatto che non sono un guaritore né un mago mi sono sentito in dovere di dare una spiegazione scientifica a questo fenomeno.
Studiando la fisiologia e la funzionalità dell'apparato masticatorio mi ha colpito il fatto che ogni 4 min circa ciascuno di noi per tutta la vita, da sveglio e nel sonno produce un atto di deglutizione involontaria. Non è possibile farlo se non si portano i denti a stretto contatto nella giusta posizione centrata in una parola in massima intercuspidazione. La deglutizione spontanea è una ginnastica che mette in azioni tanti muscoli in modo coordinato, genera una pressione discontinua che si ripete così spesso per favorire la circolazione sanguigna nei muscoli e nel paradenzio, ribilanciare la mandibola , riposizionare e rimodellare i condili. Infine la deglutizione spontanea, per oltre 500 volte al giorno con forza modulata, spinge verticalmente i denti, quindi li rinsalda e riposiziona nell'osso, soprattutto armonizza l'occlusione. È nato così il concetto di Biomeccanismo salutare di Autoarmonizzazione del sistema Stomatognatico.