Dr. Gino Salvatore Galiffa
Specializzato in odontostomatologia e protesi dentaria
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Atto funzionale e parafunzionale

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Un atto è funzionale quando è finalizzato ad espletare una attività fisiologica (come masticare, deglutire, parlare), è parafunzionale quando non è finalizzato ad alcuna attività fisiologica (come serrare i denti, digrignare, bruxismo, sostenere un carico da decubito). Gli atti funzionale sono tanto salutari ed armonizzanti quando nocivi ed disarmonizzanti sono quelli parafunzionali. La parafunzione è una attività contro natura che lede le formazioni anatomiche strutturate per altre funzionalità.

LA DEGLUTIZIONE SPONTANEA.

non è un optional ma una dotazione di serie del genere umano e tutti possono trarne benefici per la salute se non la ostacolano. È un atto riflesso innato, inconscio, incondizionato, è presente alla nascita insieme alla respirazione ed al riflesso per la protezione delle vie aeree. È importante per l'occlusione perché determina durante tutta la vita il rapporto intermascellare che interviene con maggior frequenza. Si ripete automaticamente ogni quattro minuti circa, sempre, anche nel sonno. Le contrazioni muscolari sono attivate da riflessi coordinati, sono modulate dai pressocettori e noxicettori, spingono i denti secondo l'asse maggiore, quindi li piantano e rinsaldano nell'osso. I denti sono ripetutamente sollecitati ad avere corretti rapporti con gli antagonisti in massima interscuspidazione tanto che si intrudono, estrudono, si spostano e si adeguano, fino ad assumere una posizione armonica con le altre componenti del Sistema Stomatognatico. Per questo motivo la molatura selettiva dei denti naturali è inutile, ingiustificata e dannosa. I condili si rimodellano continuamente per l'azione di stimoli funzionali ripetuti, anche i dischi e i legamenti si adeguano in modo da non causare una situazione di discrepanza tra la posizione strutturale e la posizione funzionale. I contatti tra i denti sono fugaci ed intermittenti, generano azione di compressione e decompressione sul parodonto, quindi azione di pompa che attiva la circolazione sanguigna. La Deglutizione Spontanea attiva con continuità e ritmo una ginnastica muscolare e vascolare che ha azione eutrofica sul parodonto, muscoli, ossa mascellari ed articolazioni. È quasi impossibile deglutire se la mandibola non è centrata, bilanciata e immobilizzata nella giusta occlusione. Pertanto questo dono della natura è il biomeccanismo fisiologico di Autoarmonizzazione con il quale la componente neuromuscolare recupera e conserva nel tempo l'equilibrio armonico e la perfetta funzionalità di tutto il sistema.
Si può affermare che il riflesso innato, ancestrale della Deglutizione Spontanea è prezioso per benessere e salute, perchè genera forze occlusali funzionali che riposizionano, armonizzano, rinsaldano e stabilizzano i denti nelle ossa mascellari.

CENNI DI FISIOLOGIA

Abitualmente, in condizioni di riposo, in assenza di patologia, la mandibola è centrata, bilanciata e sospesa sotto il cranio con i muscoli rilassati in equilibrio tonico, i condili sono in posizione simmetrica nelle rispettive cavità articolari, per tante ore i denti non sono a contatto, godono di benefica inattività. Nella masticazione i denti incisivi si sfiorano per incidere il cibo, i molari e premolari schiacciano il cibo che viene frapposto dall'azione combinata di molti muscoli; quando il cibo è stato adeguatamente sminuzzato e commisto alla saliva, i muscoli masticatori portano i denti a contatto in massima intercuspidazione per immobilizzare la mandibola in modo che, previa chiusura della glottide, i muscoli sottoioidei possono sollevare la laringe e attivare la contrazione coordinata e riflessa dei muscoli faringei e laringei necessaria per la deglutizione.
Generalmente la forza che i muscoli della masticazione esercitano sul cibo è rapportata alla durezza del cibo ma sempre modulata dai pressocettori ; quando la pressione supera certi limiti causa dolore che inibisce l'attività muscolare.
La velocità della contrazione rallenta quando i denti stanno per venire a contatto, se un corpo estraneo solido accidentalmente si interpone nel cibo si attiva il ( nociceptive or flexor reflex) che non solo inibisce i muscoli della chiusura ma attiva i muscoli dell'apertura della bocca, per evitare il possibile danno dentale.
In condizione di salute e normalità la mandibola si muove soltanto per masticare, parlare e deglutire , per la maggior parte delle ore è in Rest Position senza contatti dentali.
I movimenti, le contrazioni muscolari sono controllate dalla componente neuromuscolare sempre vigile ed attiva; dotata di spiccata sensibilità, capace di far avvertire micrometrici spostamenti e spessori di centesimi di millimetro che si frappongono tra i denti. Da queste premesse di fisiologia si deduce che l'apparato masticatorio non può essere traumatizzato se tutte le componenti del sistema sono usate normalmente per attività funzionali, e si autoregistra con la deglutizione.
Le condizioni essenziali, per la corretta realizzazione di questo salutare Biomeccanismo sono: mandibola, denti, articolazioni, liberi di muoversi in tutte le direzioni, giusta dimensione verticale, equilibrio tonico dei tanti muscoli coinvolti. Queste condizioni non si verificano, per molte ore ogni notte, nel decubito errato sulla mandibola durante il sonno.

DECUBITO ERRATO DURANTE IL SONNO

Nelle posizioni ventrali o laterali bocconi il peso di parte del corpo sbilancia la mandibola in laterocclusione forzata, il carico statico che grava sul paradenzio e articolazioni, per molte ore, ostacola la circolazione del sangue, genera distrofia, favorisce l'infezione dei tessuti parodontali, traumatizza tutte le componenti del Sistema Stomatognatico.
La parodontite è una infiammazione con patogenesi simile alla piaga da decubito, infezione di tessuti per deficiente apporto sanguigno causato da compressione continua, statica e duratura. Il decubito sulla mandibola ostacola la Deglutizione Spontanea e la rende faticosa, perché i muscoli masticatori per poter agire, debbono attivarsi per portare la mandibola dalla laterocclusione forzata alla occlusione in massima intercuspidazione sfregando i denti, praticamente Bruxando. Lo stress del trauma, l'accumulo di cataboliti nei muscoli può scatenare inconsciamente nel sonno vere tempeste di attività masticatorie anomale.
Queste attività parafunzionali generano ulteriore danno al paradenzio perchè i denti sono sottoposti a forze laterali che li violentano e mobilizzano. Contribuiscono insieme al carico statico prolungato a causare recessioni gengivali, tasche parodontali, crateri.Le spinte anomale sui denti causano spostamento, apertura di spazi, intrusione; conseguenze inevitabili sono morso profondo, Disarmonia Occlusale. Il condilo controlaterale al lato del decubito è forzato e compresso nella zona posterosuperiore della cavità glenoide, ricca di nervi e vasi altamente algogena, funzionalmente inadatta a sopportare corico statico prolungato . Col tempo non tarderanno a verificarsi deformazioni della testa del condilo , del disco e dei legamenti. Successivamente il quadro clinico sarà caratterizzato dalla sintomatologia algica disfunzionale, dai rumori di click, e dalle difficoltà ad aprire e chiudere la bocca. Durante tutta la notte il biomeccanismo di Autoarmonizzazione è ostacolato, la componente Neuromuscolare invece di essere a riposo è in attività per opporsi alla forza laterodeviante del peso che grava sulla mandibola. Lo sbilanciamento della mandibola comporta sbilanciamento di tutto il sistema posturale. La disarmonia del tono dei muscoli del collo, dorso, lombi e gambe che ne consegue è la causa di spasmi muscolari e dolori.

LA SINDROME DA DECUBITO MANDIBOLARE

è caratterizzata da: disfunzioni temporomandibolari e posturali discendenti, lesioni parodontali da trauma occlusale, apertura di spazi e diastemi tra i denti anteriori di un lato, frattura di denti di radici e di perni radicolari è caratterizzata da: disfunzioni temporomandibolari e posturali discendenti.

Cenni di terapia

Il grande clinico sa intuire e rimuovere tutte le cause di patologia, è abile nell'assecondare i processi di guarigione spontanea, perché sa che la natura ha capacità che il medico e le medicine non posseggono. L'armonia del Sistema Stomatognatico non la possiamo stabilire forzando la mandibola nella posizione che sembra giusta a noi, ma non lo è per il paziente; la possiamo favorire eliminando tutte le cause che limitano la libertà della mandibola, facendo in modo che il paziente la trovi col tempo da solo con il suo Biocomputer, avvalendosi dei neurorecettori e della Deglutizione Spontanea. Primo imperativo: rimuovere il decubito sulla mandibola, in modo certo e per sempre, giorno e notte, poi lasciar agire la natura per quanto è possibile. Quando c'è patologia disfunzionale da decubito mandibolare ci sono anche alterazioni strutturali che causano anomalie funzionali. Le terapie generalmente consigliate prevedono Bites anche dette placchette di miorilassamento, placchette notturne, splint, bite plane,bite gard. Molti autori hanno descritto e dato il nome al proprio bite . E chiaro che il bite può avere un effetto benefico momentaneo per il rilassamento muscolare che determina, impedendo ai denti di occludere in disarmonia con la componente neuromuscolare e articolare. Ha anche un effetto ancora più benefico se per il disturbo che arreca impedisce di dormire bocconi eliminando la causa traumatica più importante. Ha anche azione negativa perchè impedisce ai denti di riposizionarsi sotto lo stimolo della Deglutizione Spontanea, pertanto ostacola il rimodellamento di tutte le componenti del Sistema e quindi l'autoarmonizzazione dell'occlusione. Se portato per poco tempo la patologia non scompare, se portato per lungo tempo intrude i denti determinando aggravamento del morso profondo e disarmonia occlusale aggiuntiva. L'unica placca che può avere una giustificazione è quella di Hawley, un Bite superiore che prevede un piano di appoggio orizzontale per gli incisivi inferiori e la disclusione dei denti posteriori. Questa favorisce l'estrusione dei denti posteriori con l'aumento della dimensione verticale che in caso di decubito e sempre deficitaria. Corregge il morso profondo e rilassa i muscoli masticatori. Attenzione però ! Se il paziente continua a decubitare sulla mandibola, questa, senza il freno della occlusione, può scivolare di più lateralmente e aggravare la patologia articolare e muscolare. L'uso di questo bite deve necessariamente essere limitato nel tempo. Se sono necessarie protesi per sostituire denti mancanti bisogna fare protesi provvisorie fisse o mobili con dimensioni verticali lievemente aumentate e senza cuspidi in modo che la mandibola possa ritrovare naturalmente con la Deglutizione Spontanea la posizione armonica. A intervalli di alcuni giorni, bisogna ricontrollare l'occlusione con carta da masticazione molto sottile e fare molatura selettiva. Attenzione! La molatura selettiva va fatta solo sulla protesi provvisorie per assecondare il riposizionamento che gradualmente si verifica. Se ci sono protesi fisse fatte di recente si può tentare di fare molatura selettiva per assecondare il riposizionamento dopo la rimozione della causa, ma se non è possibile bisogna rimuovere tutto e fare una protesi provvisoria. Non fare mai la protesi definitiva se prima non c'è stata la scomparsa di tutta la sintomatologia, il rimodellamento anatomico e l'armonizzazione funzionale. Eliminato il trauma le terapie saranno facili, predicibili, prevedibili, di successo sicuro e duraturo.

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Sindrome da decubito di Galiffa

Sindrome posturale discendente